GNOME3 è ormai fra noi e sta segnando una piccola evoluzione-rivoluzione dei nostri desktop, proponendo delle modalità di utilizzo un po' diverse rispetto agli ambienti desktop ai quali siamo abituati.
Quello che ho voluto fare è stato installare sul mio portatile Fedora 15 e usarlo per qualche ora (in realtà sono state pochissime, dato l'esiguo tempo a mia disposizione), cercando di osservarne attentamente ogni nuovo aspetto ed ogni nuovo modo di fare le cose. Da qui l'idea di redigere una sorta di mia personalissima e sintetica analisi su questo neonato DE

Giusto per chiarci da subito, io ho analizzato lo GNOME3  di default che ho trovato su Fedora 15. Tralascio per ora il discorso estensioni. So anche che questo post sarebbe stato figo farlo pochi giorni dopo il rilascio di questo promettente DE ma non ho avuto tempo :P


Due parole su Fedora 15

Nonostante non sia l'argomento del post, mi pare giusto spenderle. L'installazione (qui una ottima guida) l'ho trovata praticamente identica a quella di Fedora 14, quindi nulla di nuovo da segnalare. Il boot è piuttosto veloce e il tempo di spegnimento è abbastanza ridotto. Il sistema appena avviato mi occupa circa 200MB di RAM e con il pc "lasciato a se stesso con nulla aperto" circa il 10% di cpu (un po' troppo, dato che il mio portatile monta un Intel core2duo da 2.2GHz). La reattività del sistema è buona ma all'inizio c'è un basso tempo di risposta agli input di chiusura delle finestre, che poi migliora nettamente durante l'utilizzo.
Queste ultime cose però forse dipendono maggiormente da GNOME3, che ora vediamo più nello specifico.


L'abito non fa il DE, ma aiuta un casino


Il desktop di Fedora 15 *_*

GNOME3 è bello, utilizza effetti grafici gradevoli e senza esagerare, dando una sensazione di eleganza. Il tutto è graficamente integrato e non ho visto una sola nota stonata, a parte le icone -.-
Una delle cose di cui ci accorgiamo dopo pochi secondi di utilizzo è che la scrivania di default non gestisce icone né il click col tasto destro del mouse, facendoci capire che la metafora del desktop è stata implementata in maniera inusuale.


L'Asciell La Shell: pronti, partenza, via

Di solito partendo dal nostro desktop, per aprire la nostra home o aprire un qualunque programma usiamo 1 o 2 click:
  • un click se abbiamo una scorciatoia in un pannello, sul desktop o in una dock;
  • due click se dobbiamo prima aprire un menu.
Addirittura non abbiamo bisogno di alcun click per capire quali programmi sono aperti.
Su GNOME3 no. Bisogna appoggiarsi alla modalità panoramica, che è un po' il nostro punto di partenza, dal quale possiamo di fare grosso modo tutto, cliccando su "Attività" (o portando il pointer del mouse in corrispondenza dell'angolo in superiore sinistro del desktop).

Tutto a portata di mano

Qui abbiamo una serie di strumenti graficamente ben separati e distinguibili ad occhio. A sinistra troviamo una dock, a destra un'area di gestione dei desktop virtuali, in alto a destra una casella di ricerca, mentre in alto due pulsanti:
  • "Finestre", che ci fa vedere con un effetto exposé quali sono le finestre aperte sul desktop corrente;
  • "Applicazioni", che fa apparire un qualcosa che dovrebbe sostituire il menù omonimo della buon'anima del vecchio GNOME.
Da qui sì che le cose si fanno interessanti e a portata di zampa. Raggiungere programmi nel menù, file, passare da un desktop all'altro, spostare un'applicazione da un desktop all'altro e aggiungere/rimuovere scorciatoie alla dock è fottutamente comodo e richiede pochissimi passaggi, conditi da una combriccola di effetti speciali ben congegnata e soprattutto sensatissima.

Alla ricerca dell'applicazione

Una cosa che adoro è la gestione dinamica dei desktop. Mi piacerebbe vedere qualcosa di simile magari in KDE :)

I like it!

Interessante notare come il numero di strumenti (dock, area di gestione dei desktop virtuali, i due pulsanti "Finestre" e "Applicazioni") sia tale da non sovraccaricare la memoria a breve termine dell'utente e lo stesso vale per il numero dei passi necessari ad eseguire le varie operazioni, il che è ottimo.

buona anche la gestione della dock

Peccato che manchi un po' di robustezza, non fornendo tutto il supporto necessario all'utente. Parlo nello specifico della maniera in cui possiamo capire quali finestre abbiamo aperto e del meccanismo di notifiche. Andiamo con ordine. Come detto poco fa, su qualunque altro ambiente desktop per capire cosa abbiamo aperto ci basta dare un'occhiata su di un pannello (solitamente in alto o in basso nello schermo), ma su GNOME3 dobbiamo  andare per forza su "Attività", facendoci fare un'operazione prima non necessaria che ci fa perdere tempo.
Ma ora veniamo al bello: le notifiche. Ora, io non so cosa si sono fumati i designer in questione ma è quanto di peggio la mia mente possa immaginare. Partiamo da un caso d'uso: ho messo a scaricare un file con Firefox, mi sono spostato su un altro desktop e dopo qualche secondo mi sono allontanato dal pc. Poniamo che il tempo necessario a scaricare il file sia di 5 minuti e che io mi sia allontanato invece da 10. Al ritorno non mi accorgo della notifica! Per vedere se ci sono notifiche devo andare su "Attività", guardare nell'angolo in basso a destra e constatare se sono presenti delle icone associate ai programmi che sono in esecuzione. Facendo in questa maniera forse mi accorgo della notifica di Firefox, clicco sull'icona che mi riattiva la notifica. Tutto ciò è anti-ergonomico a mio modo di vedere, un qualcosa in stile KDE sarebbe ottimo :D

 
Troppo macchinoso e faticoso arrivare a capire
che Rhythmbox vuole dirmi qualcosa


Considerazioni sparse

Andando avanti nell'utilizzo, ho notato altre cosucce :)
Il comportamento predefinito che prevede che le finestre non possano essere minimizzate non so quanto senso possa avere. A me questo spinge a tenere un numero molto ridotto di finestre per desktop (una o due), quindi per contro un numero più alto del solito di desktop attivi.
Il sistema garantisce generalmente una buona sicurezza, cioè possiamo in generale annullare l'effetto dell'operazione appena compiuta e tornare ad uno stato precedente.
Non sempre ho capito di primo acchito come interagire con i componenti del DE, ma il livello di affordance è molto buono IMHO.
Perché cribbio bisogna premere ALT per far comparire la voce "spegni"? Cos'è, una caccia al tesoro?
Non ho trovato una opzione per impostare il salvataggio della sessione (non è neanche il comportamento predefinito).


Concludendo

Nonostante diverse pecche che sono anche comprensibili e naturali, dato che si tratta solo del primo rilascio (ma vi ricordate KDE4.0? :D), secondo me GNOME3 promette molto bene. Il fatto che supporti nativamente estensioni, utilizzi linguaggi come il css ed il javascript garantiscono evoluzioni parecchio interessanti. Già ora possiamo installare estensioni molto utili. Ciononostante, finché non sottoporrà la cpu del mio portatile ad un carico di lavoro più basso, portandolo a temperature più sopportabili, me ne terrò alla larga, tant'è che mi accingo ad installare Fedora 15 XFCE.